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| | 1. Ritratto nel Rinascimento 2. L’EVOLUZIONE DEL GENERE - Un tipico aspetto del Rinascimento fu il
- ritorno ai ritratti realistici come soggetto
- importante nell’arte europea.
- Durante il Medio Evo, i ritratti
- rappresentavano, quasi esclusivamente,
- figure stilizzate, in atto di pregare, di chi
- li aveva commissionati, dipinti, in
- ginocchio, nelle immagini religiose che
- loro stessi avevano scelto.
- Il ritratto era quindi strettamente legato
- alla funzione devozionale.
Lippo Memmi, Madonna dei Raccomandati, Cappella del Corporale, Duomo, Orvieto. 1320 aC 3. - L’interesse del Rinascimento fu nelle
- relazioni fra uomo e natura dette origine alla
- somiglianza degli individui nel mondo
- reale, indipendentemente da ogni ruolo
- simbolico nella chiesa e nello stato.
- I prototipi classici per questo tipo di ritratti
- furono trovati nei busti di marmo scolpiti
- nell’antica Roma e i ritratti in profilo nelle
- In particolare, a Firenze fanno da grande
- spunto per la produzione artistica le
- La grande ritrattistica rinascimentale aveva
- soprattutto finalità celebrative e
- Non è un caso quindi che questo genere si
- legò soprattutto alla cultura laica delle
- corti,sempre alla ricerca di legittimazione .
Ritratto di nobildonna, Antonio Pollaiolo, 1470 aC, tempera su tavola, Milano 4. - Agli inizi del Quattrocento i mecenati e gli artisti italiani avevano preferito ritratti di profilo .
- Ce ne da un esempio il dittico realizzato da Piero della Francesca fra il 1465 e il 1472: un doppio
- ritratto riproducente la struttura delle medaglie antiche. In esso compaiono idealizzati i mezzi busti di
- Federico da Montefeltro e Battista Sforza dedicati all’individuazione dei valori etici dei due
- personaggi tramite l’allegorica rappresentazione del Trionfo della Fama e della Pudicizia.
Piero della Francesca, Federico da Montefeltro e Battista Sforza , 1465-72, Galleria degli Uffizi, Firenze 5. - Durante l’ultima parte di questo periodo il
- ritratto di profilo fu sostituito, in Italia, dal
- ritratto a trequarti , raramente a figura intera,
- in cui il soggetto ha contatto visuale con
- l’osservatore. Questa enfasi sulla
- comunicazione personale era stata importata
- dai ritratti dei maestri dei Paesi Bassi.
- Il contatto culturale tra Italia e Paesi Bassi
- derivava dalle reciproche operazioni bancarie
- C’è anche stato uno scambio proficuo di
- tecniche pittoriche. Precedentemente i dipinti
- italiani erano quasi esclusivamente in tempera
- ad uovo, applicata a pannelli di legno coperti
- con un leggero strato di intonaco bianco. La
- colla naturale dell’uovo legava al gesso i
- pigmenti dai brillanti colori. Verso gli ultimi
- decenni del 1400 le pitture ad olio , che
- consentivano nuovi effetti di naturalismo e
- luminosità , furono importate dai Paesi Bassi.
Jan van Eyck, Uomo col turbante , 1433,National Gallery 6. - Antonello da Messina introduce le novità
- fiamminghe in Italia. I suoi ritratti
- ricalcano in maniera evidente i modelli
- nordici, soprattutto per l’impianto
- compositivo e il nuovo ruolo svolto
- dalla luce . Sottile e profonda l’ analisi
- psicologica , che troverà il suo maggiore
- interprete quattrocentesco in Leonardo da
Antonello da Messina 7. - Leonardo da Vinci avvia una vera e propria
- indagine psicologica che giungerà ad esiti
- altissimi di scavo introspettivo e fisionomico dei
- personaggi. Le scelta del mezzo busto di tre
- quarti e la tecnica dello sfumato conferiscono ai
- ritratti leonardeschi un nuovo effetto dinamico,
- cangiante, che spesso ammanta queste opere,
- soprattutto gli sguardi , di un velo di mistero.
Leonardo da Vinci 8. - Nello stesso periodo nasce il ritratto di membri
- del ceto borghese che scelgono di farsi
- rappresentare con gli attributi della loro
- professione per perpetuare ai posteri la propria
- La realizzazione di questi ritratti spesso
- coincideva con un particolare momento
- dell’esistenza dell’individuo, un evento
- economico o professionale,un episodio affettivo
- o legato alla quotidianità.
Jacopo Strada,1567-68, Kunsthistorisches Museum, Vienna 9. - Raffaello si ispira al modello leonardesco,
- soprattutto per l’introspezione psicologica
- e l’utilizzo del chiaroscuro che conferisce
- volumetria ai personaggi e sfuma vesti e
- Tuttavia, Raffaello raggiunge una nuova
- sintesi tra elementi compositivi e
- cromatici : la torsione dei corpi , gli
- accordi cromatici e gli effetti luministici
- determinano il raggiungimento di una
- piena tridimensionalità e di una nuova
- umanità dei personaggi rappresentati.
Raffaello Sanzio 10. Tiziano Vecellio Tiziano è indubbiamente il ritrattista più celebre del Cinquecento. Egli porta alle estreme conseguenze l’utilizzo del fondo scuro , rendendolo il proprio tratto distintivo: le pose sono varie, liberate da qualsiasi schema, la gestualità naturale come le espressioni, il tutto raggiunto con una straordinaria essenzialità di mezzi pittorici . La pennellata densa di colore è lo strumento della rappresentazione che raggiunge livelli di introspezione psicologica inediti. - Palazzo della Provincia, Mantova
11. Lo state portrait o ritratto di corte rientra nella produzione ritrattistica che immortala personaggi ufficiali (sovrani, papi, cardinali, aristocratici…). I personaggi sono rappresentati generalmente: • a figura intera o mezza figura; • di tre quarti o seduti; • in pose ufficiali, con attenzione ai tratti fisionomici e non ai sentimenti; • con attenzione soprattutto a abbigliamento, gioielli, armature. L’obiettivo è rendere visibile l’importanza, nobiltà, potenza dei committenti. Questa produzione si sviluppa dalla seconda metà del Cinquecento, ma ha i suoi antecedenti in Raffaello e Tiziano che rinnovano profondamente il genere grazie alla loro capacità di introspezione psicologica . Raffaello, Giulio II, 1511-12, National Gallery, Londra 12. - Il maggior interprete del genere fu
- Tiziano, pittore di corte per eccellenza:
- lavorò per i maggiori potenti dell’epoca,
- pontefici, re o imperatori.
- Egli rivoluzionò il genere del ritratto
- ufficiale attraverso la sua singolare
- capacità di cogliere la personalità dei
- suoi committenti, grazie ad uno studio
- attento di espressioni, pose e gesti e ad
- una concretezza esaltata dal colore ,
- soprattutto nella resa di stoffe preziose,
- L’istanza celebrativa di idealizzazione e
- la scelta del naturalismo trovano in
- Tiziano la sintesi perfetta.
13. Realizzato da Bompieri Eleonora Saporetti Matteo
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